Descrizione
A sedici anni dalla tragica alluvione del 2009, oggi, mercoledì 1ottobre 2025, Palazzo Zanca ha ospitato il convegno “Eventi meteorologici estremi: previsioni meteo e analisi climatica, dalla scala nazionale al contesto locale”, promosso dal Comune di Messina con il patrocinio del Dipartimento regionale di Protezione Civile, MessinaServizi Bene Comune, ISPRA, CNR–ISAC, 3BMeteo, ItaliaMeteo e Aeronautica Militare. Una giornata dedicata al confronto tecnico-scientifico, ma anche alla memoria collettiva, con l’obiettivo di approfondire le strategie di previsione e prevenzione dei fenomeni meteorologici estremi.
Il Sindaco Federico Basile ha dato il benvenuto ai partecipanti sottolineando l’importanza di approfondire temi legati ai cambiamenti climatici: “Questa giornata di studio ci permette di approfondire i temi legati ai cambiamenti climatici e agli eventi meteorologici estremi. Le stagioni non seguono più i ritmi tradizionali a cui eravamo abituati, e i fenomeni estremi si manifestano con crescente imprevedibilità. È un segnale di allarme che evidenzia quanto sia fondamentale il ruolo della Protezione Civile nella prevenzione e nella gestione dei rischi. Un ringraziamento sincero va a tutti coloro che quotidianamente operano per tutelare la sicurezza dei cittadini”.
L’Assessore alla Protezione Civile, Massimiliano Minutoli, ha evidenziato la necessità di preparazione e aggiornamento costante: “I repentini cambi di meteo, le improvvise piogge torrenziali, il vento che soffia ad incredibile velocità: uno scenario in continua evoluzione figlio del cambiamento climatico ormai in corso. Dal 2018 ad oggi il servizio di Protezione Civile comunale ha fatto passi avanti per essere pronto a intervenire in situazioni critiche come quella del 2009, con formazione costante, personale preparato, mezzi adeguati e volontari impegnati. Il piano comunale di Protezione Civile ci consente di essere in prima linea quando necessario”.
A seguire è intervenuto l’Ammiraglio, Santo Giacomo Le Grottaglie, in rappresentanza della Prefetta Cosima Di Stani, che ha ricordato la tragedia di Giampilieri: “Le previsioni meteorologiche e i lavori di approfondimento come questo sono fondamentali per trarre spunti concreti di miglioramento e per rafforzare la prevenzione. Ricordare Giampilieri serve a comprendere la vastità di quanto accaduto, un momento toccante anche personalmente, essendo arrivato a Messina poco dopo quel triste capitolo della storia della città”.
“Il convegno di oggi ha rappresentato un’importante occasione di confronto e rete con la comunità; la caduta di alberi e rami durante eventi meteorologici estremi rappresenta un rischio reale, per questo il nostro impegno sul verde cittadino non è solo manutenzione, ma anche prevenzione e messa in sicurezza, con l’obiettivo primario di tutelare l’incolumità dei cittadini. Un impegno tecnico, ma fondamentale, che continua a rappresentare la nostra priorità", ha dichiarato la Presidente di MessinaServizi Bene Comune, Mariagrazia Interdonato.
La giornata si è sviluppata tra interventi tecnici e momenti di approfondimento, con contributi espositivi principali di Renata Pelosini (ItaliaMeteo) sulla previsione degli eventi estremi, Emanuela Piervitali (ISPRA) sulle variazioni climatiche in Italia negli ultimi 64 anni, Teodoro Georgiadis (IBE-CNR) sugli effetti delle ondate di calore sulla popolazione fragile, Vincenzo Insinga (3BMeteo) sulla sala operativa e previsioni a medio termine, Elenio Avolio (ISAC-CNR) sulla modellistica meteorologica degli eventi estremi nel Sud Italia, Giuseppe Castorina (ISPRA) sugli eventi meteorologici estremi in Sicilia, Luigi Pasotti (SIAS) sull’alterazione del ciclo idrologico in Sicilia, Daniele Ingemi (Comune di Messina) sulle caratteristiche degli eventi precipitativi estremi dell’area messinese, e Stefano Mariani (ISPRA) sul programma europeo Copernicus a supporto di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici.
Ad aprire i lavori il colonnello Capizzi dell’Aeronautica Militare, che ha voluto puntare “sulle isole di calore delle città e sul Mediterraneo che è un hotspot climatico, un’area generatrice di fenomeni più intensi. Ciò implica l’adozione di azioni idonee di prevenzione, adattamento e mitigazione degli eventi meteo”.
Renata Pelosini (ItaliaMeteo) ha sottolineato che “importante è la previsione meteo ma fondamentale è agire sulla prevenzione per limitare gli impatti, diminuendo esposizione e vulnerabilità e aumentando la resilienza. Non si può lavorare se non in rete e l’Agenzia ha proprio il compito di coordinare il sistema meteorologico italiano e creare strumenti innovativi di previsione”. Emanuela Piervitali (ISPRA) ha richiamato l’attenzione sul fatto che “l’analisi delle variazioni del clima in Italia mostra un chiaro segnale di riscaldamento con un marcato trend in crescita sia della temperatura dell’aria che di quella superficiale del mare; il 2024 è stato il più caldo della serie sia per la temperatura dell’aria che per quella del mare. Gli estremi climatici, che hanno impatti rilevanti sull’ambiente e la società, indicano un evidente aumento degli estremi rappresentativi del caldo e una riduzione di quelli di freddo”. In collegamento da remoto, il dirigente del DRPC Salvatore Cocina ha rivolto un plauso all’amministrazione comunale per l’organizzazione dell’evento, chiedendo di condividere con il Dipartimento regionale da lui diretto le risultanze dei lavori. Vincenzo Insinga (3BMeteo) ha auspicato che “la Regione si doti di una sala operativa dedicata alle previsioni meteorologiche. Spesso gli eventi meteorologici estremi non sono prevedibili, ma attraverso il monitoraggio costante degli addetti ai lavori anche in situazioni particolarmente complesse si riesce a dare un contributo a livello di prevenzione”. Elenio Avolio (ISAC-CNR) ha illustrato prodotti modellistici e risultati di studi specifici su eventi meteorologici estremi che hanno interessato il Sud Italia, spiegando che “non si tratta soltanto di alluvioni, ma anche di fenomeni meno conosciuti come tornado e medicanes, sempre più oggetto di interesse nel Mediterraneo. Si pone l’accento sul progresso delle previsioni dovuto in grande misura all’aumento delle risorse di calcolo e sulla necessità di continuare a sviluppare sistemi modellistici modulabili e adattabili alle diverse scale spaziali e ai diversi fenomeni in studio”. Giuseppe Castorina (ISPRA) ha presentato differenti casi studio di eventi meteorologici che hanno interessato il territorio regionale siciliano, caratterizzato da una orografia complessa: “le analisi mostrano che l’approccio multi model ad alta risoluzione, basato sulle catene modellistiche MOLOCH e WRF, fornisce ottimi risultati per la previsione meteorologica sulla scala locale, specialmente per eventi caratterizzati da una orografia complessa”. Luigi Pasotti (SIAS) ha messo in evidenza le conseguenze dell’aumento delle temperature sulla disponibilità idrica: “le temperature, che anche in Sicilia mostrano una tendenza all’aumento quantificabile in 0,4 °C/decennio per la temperatura media, sono strettamente legate alle perdite per evaporazione ed evapotraspirazione. Anziché ricostituire le riserve costituite da invasi, fiumi e falde acquifere, una parte sempre maggiore delle piogge torna in atmosfera riducendo l’acqua disponibile nell’ecosistema. Questo rende importante non solo l’adattamento, razionalizzando la gestione delle acque con una migliore capacità di accumulo e con una riduzione delle perdite, ma richiede anche di agire sulle cause del riscaldamento globale con la mitigazione, cioè con la riduzione dell’uso dei combustibili fossili grazie alla transizione ecologica, che non può essere rimandata”. Daniele Ingemi esperto metereologo del Comune di Messina ha concentrato il suo intervento sugli eventi estremi che hanno colpito il Messinese: “la città dello Stretto presenta caratteristiche uniche a livello nazionale. Si estende su 50 km di costa che da un punto di vista meteorologico comporta delle peculiarità. Diversi i casi oggetto della mia esposizione, in particolare l’alluvione del 1° ottobre 2009”. Ha concluso i lavori della mattinata Stefano Mariani (ISPRA), che ha presentato il Programma europeo Copernicus di Osservazione della Terra, il quale mette a disposizione di tutti gli Stati Membri, attraverso sei Servizi Tematici, informazioni utili al monitoraggio del territorio e delle acque, alla gestione delle emergenze, alla sicurezza e alle azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Ha inoltre sottolineato come la Commissione europea abbia promosso negli ultimi anni azioni di cooperazione tra gli Stati Membri e i Servizi tematici al fine di incentivare l’uso dei prodotti Copernicus all’interno dei processi e modelli nazionali e locali. In questo contesto, ha presentato l’iniziativa nazionale “C3S NCP for Italy”, che vede un forte coordinamento tra enti nazionali e regionali per lo sviluppo di prodotti e servizi ambientali e idro-climatici a valore aggiunto, compresi quelli per il monitoraggio stagionale e futuro delle ondate di calore, della siccità e della risorsa idrica, temi particolarmente rilevanti per il contesto siciliano.
La Tavola rotonda pomeridiana si è sviluppata sul tema: “Rischi conseguenziali ai cambiamenti climatici e gestione rischio vento alberature urbane”, ha visto la partecipazione del Direttore Generale del Comune di Messina Salvo Puccio, che ha moderato il focus. Nel suo intervento Puccio ha richiamato l’attenzione sull’importanza di interventi di prevenzione per evitare situazioni di rischio, come il crollo di un albero: “Oggi abbiamo a disposizione strumenti che ci permettono di prevenire il danno valutando il rischio derivante da alberi non sani. Ecco perché, quando si procede all’abbattimento di una pianta, bisogna essere consapevoli che prima di farlo è stato effettuato uno studio accurato che ha portato a questa decisione. Ciò che può sembrare a un occhio esterno un’eliminazione evitabile è in realtà la rimozione di un pericolo futuro e improvviso. La bilancia sul patrimonio arboreo cittadino è sempre in positive: ad ogni albero per il quale è stato necessario intervenire per prevenire il crollo, ve ne sono decine che vengono reimpiantati”. Il tema della sicurezza delle alberature è stato al centro dell’intervento del dottor agronomo Massimo Tirone della SeaCoop. Nella sua relazione, Tirone ha posto particolare attenzione al rischio di crollo degli alberi dovuto a eventi meteorologici estremi e ha sottolineato l’importanza di una gestione di qualità da parte delle amministrazioni comunali: “Nel Comune di Messina, grazie alla lungimiranza della partecipata che si occupa della gestione del verde, si è registrato un significativo salto qualitativo nel controllo e nella manutenzione degli alberi”.
Il convegno ha rappresentato un’occasione unica per combinare memoria, scienza e prevenzione, rafforzando la rete di conoscenze e competenze necessarie per proteggere Messina dagli effetti sempre più frequenti degli eventi meteorologici estremi.
Numero progressivo
A cura di
Contenuti correlati
- Rischi conseguenziali ai cambiamenti climatici e gestione rischio vento e alberature urbane
- Campagna "Truffe stop – prova a prenderli": venerdì 3 ottobre conferenza stampa di presentazione a Palazzo Zanca
- Palazzo Zanca illuminato di rosa per sostenere la ricerca AIRC
- Settima edizione del Festival degli Aquiloni: da venerdì 3 a domenica 5 ottobre nella spiaggia libera sotto il Pilone e l’Arena Capo Peloro
- Messina. Parrocchia San Domenico: Notte Bianca per i festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario
- Consiglio comunale: oggi, alle ore 21.45, nuova seduta straordinaria e urgente
- Disposizioni viabili per gli incontri di calcio dell’Acr Messina allo stadio Franco Scoglio per la stagione sportiva 2025-2026
- Incontro su “Nonni e terza età. Punti di forza e fragilità“ al Salone degli Specchi della Città metropolitana di Messina
- Sospensione temporanea del ricevimento al pubblico dell’Ufficio TARI
Ultimo aggiornamento: 1 ottobre 2025, 16:06